Quinta
Parede - (Quinta Parete)
La
Quinta Parete è lo spazio immaginario che si oppone alla quarta parete, che
in teatro indica la frontiera che separa il pubblico dalla scena. Vogliamo
uno spazio che esploda e lasci posto all’intelligenza del nostro giovane
pubblico. E ci aspettiamo che i ragazzi accettino questa sfida per vivere
nuove avventure, vicine al loro cuore selvaggio e alla loro tendenza
naturale per il teatro: il gioco della finzione, del “facciamo finta che…”.
A tal fine proponiamo loro la poesia come luogo di scoperta e di utopia,
dove ritrovarci tutti alla ricerca del senso della vita e del mondo.
Una paura
blu
Una
paura blu (une peur bleue) è un’espressione
francese che significa: una paura terribile. Era blu la paura che provavo ogni
volta che ascoltavo la storia di Barbablù. E io chiedevo a mia nonna di
ripeterla, all’infinito, sentendo ogni volta un pazzesco brivido che mi
percorreva la schiena e poi un piacere che mi tranquillizzava. Era la storia che
mi spaventava di più. E, senza conoscere l’espressione francese, il colore
blu (della barba?) evocava sempre una paura, come se il bel cielo estivo fosse
anche un presagio di terrore.
É
questa l’origine del desiderio di raccontare questa storia in teatro. Ma
raccontarla essenzialmente come la si sentiva, non con una tecnica speciale o un
nuovo sapere. C’è solo, da parte di chi racconta, la volontà di ritrovare
una parte della sua infanzia e di darle uno spazio creativo, di tornare a quella
condizione dove la percezione dei sensi si trova totalmente dilatata. L’obiettivo
è dunque quello di generare un’aura di empatia con gli ascoltatori, che non
nasce da una manipolazione tecnica, ma dal fatto che lo spettatore sente con
tutto il corpo ciò che lo stesso narratore sta già provando.
“...un
brillante gioco teatrale, tutto suggestioni e metamorfosi. Un momento
eccezionale di empatia con il pubblico...”
Biennale du Théâtres Jeunes Publics – Lyon
« …uno
spettacolo che intreccia molteplici testi e che pone l’attore al centro del
processo artistico...” -
Público
“...
portate i ragazzi a vedere La paura blu
e poi ringraziatemi.” Hildegarde Angel – Jornal do Brasil.
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